Nel quale un vecchio amico chiede aiuto. Il suo omicidio introduce i valorosi investigatori ad un’impresa lunga e perigliosa, che li condurrà all’avventura in cinque diversi continenti…
“Ormai riesco a capire che non esiste un “perché” delle cose; anzi, in realtà, lo stesso concetto di “perché” si basa su una prospettiva obsoleta. Le cose si limitano ad esistere, e costituiscono soltanto una fase momentanea dell’incessante rimestarsi di energie che sono sempre esistite e che sempre esisteranno.”
H.P. Lovecraft
Introduzione
Sono trascorsi meno di due mesi dagli accadimenti di Castronegro. Il male antico e feroce che ammorbava la cittadina è stato infine estirpato dal nostro mondo grazie agli sforzi congiunti di Andrew Blake, Mark Freeman, Peter Reinhardt e Vincent Simpson. L’eliminazione del crudele stregone Bernardo Diaz e del suo morboso famiglio Greedygut ha però richiesto un pesante tributo: la vita del povero Reinhardt. I tre investigatori superstiti, scampati miracolosamente ai pericoli che hanno decretato la morte del collega, fanno infine ritorno alle proprie rispettive città, ben sapendo che la battaglia appena vinta è parte di una guerra lungi dall’essere conclusa.
Freeman è consapevole di non potersi più nascondere nel Nuovo Messico, dove gli assassini prezzolati al soldo della famiglia Kincaid hanno dimostrato di poterlo facilmente raggiungere.
Con documenti contraffatti e la falsa identità di Thomas Magnum, Freeman riesce a passare i controlli al confine, grazie anche alla carica ricoperta dall’amico Blake, e si stabilisce nella tranquilla cittadina di Providence. Dopo un breve periodo trascorso presso l’abitazione dell’ispettore, l’ex agente del Bureau, che nel frattempo ha intrapreso la professione di tassista, trova un modesto alloggio, rassegnandosi all’idea di non poter aspirare a mettere radici. Grazie alla sua nuova professione di copertura, inoltre, Freeman spera di raccogliere informazioni atte a scagionarsi dalla pesante accusa di omicidio che pende sul suo capo in seguito all’eliminazione dell’infanticida Bertrand Kincaid.
Nel frattempo, Blake sfrutta i suoi agganci e la sua sottile strategia investigativa per tentare di incastrare il patriarca della famiglia Kincaid, che si vocifera sia entrato in contatto con organizzazioni malavitose di varia specie. Il tenace ispettore Blake continua inoltre la sua caccia spietata al misterioso gangster conosciuto solo come “Il Monco”, ma la sua impresa sembra rasentare l’impossibile.
In quel di Arkham, Vincent Simpson è alle prese con il suo lavoro di giornalista, mentre si avvicina la data della prestigiosa cena che si terrà presso il neonato Ordine Ermetico del Crepuscolo d’Argento, con sede a Boston. Simpson è stato invitato a prendere parte all’evento da un pezzo grosso del club, Carl Stanford, intervistato dal giornalista alcuni mesi prima, ma Vincent non è l’unico interessato alle occupazioni del club e dei suoi membri. Un articolo, scritto dal collega Henry Walters a seguito di una conferenza tenutasi fra le mura della loggia, contiene alcuni dettagli apparentemente rassicuranti sulla natura dell’associazione, ma Simpson ritiene di sottoporlo ugualmente all’attenzione di Blake e Freeman durante un incontro coi due (cfr. Documento n. 1).
In un appartamento nella Grande Mela, qualcun altro è intento nella lettura del medesimo articolo consultato da Simpson e compagni. Si tratta del parapsicologo Ernest Hoover. Nativo di Los Angeles, ma trapiantato a New York da diversi anni, Hoover è uno studioso da sempre interessato a ciò che apparentemente non può essere spiegato, ma è anche un uomo estremamente concreto, che ha abbracciato la parapsicologia adottando un metodo di indagine razionale e scientifico.

21 dicembre 1924, domenica
Incuriosito dalle attività dell’Ordine Ermetico del Crepuscolo d’Argento e allettato dall’idea di entrane a farne parte, Ernest Hoover raggiunge in treno Boston con l’intenzione di visitare la sede della loggia. Il parapsicologo intende raccogliere personalmente informazioni per decidere se un tale circolo di studiosi ed esegeti della filosofia e dell’ermetismo possa fare al caso suo.
Accolto da uno zelante maggiordomo, dopo una breve attesa Hoover ha l’occasione di conoscere il Gran Maestro John Scott in persona, ottenendo da quest’ultimo un invito a presenziare alla cena di gala organizzata per celebrare la nascita dell’Ordine.
In attesa di recarsi alla stazione per salire sul treno che lo riporterà a casa dopo la sua conversazione con Scott, Hoover decide di consumare un rapido pasto presso un locale non distante dalla sede della loggia, un elegante bistrot chiamato “La Rosa Purpurea”. Una piacevole canzone, intonata dalla voce melodiosa di una donna, guida Ernest fino all’interno, dove il parapsicologo ascolta le note conclusive dell’esibizione. Poi la cantante e il sassofonista raggiungono tre conoscenti, seduti a un tavolo non distante da quello di Hoover. Si tratta di un uomo giovane e affascinante, di una ragazza dall’aspetto fragile ma vitale e di un uomo più anziano, con baffi bianchi e una barbetta appuntita.
Assorto nei propri pensieri, Ernest non presta attenzione alla conversazione del quintetto, fin quando l’uomo più anziano, che fino ad allora sembrava aver diretto il colloquio con tono pacato, non abbandona la tavolata ed esce dal locale. Le due donne e i due uomini rimasti discutono fra loro del conoscente appena congedatosi e, per uno scherzo del destino, Hoover li sente accennare proprio all’Ordine Ermetico del Crepuscolo d’Argento. Hoover apprende così che l’uomo con baffi e pizzetto è Sir William Audrey, un membro di spicco della loggia. La disquisizione del quartetto assume toni bizzarri, ed Ernest ne ode alcuni frammenti. Pare che Audrey, facoltoso avvocato inglese stabilitosi nella Grande Mela, abbia avvicinato i quattro promettendo loro la realizzazione dei rispettivi sogni se si fossero affiliati all’Ordine. La cosa strana è che l’invito valga anche per le due donne del gruppo, poiché la loggia è un club per soli uomini.
Abituato a dare ascolto al proprio istinto, Hoover decide di accettare l’invito di John Scott, sentendo che il destino lo sta guidando verso l’Ordine del Crepuscolo d’Argento per uno scopo ben preciso.
23 dicembre 1924, martedì
Sperando di poter trovare alleati dalla mentalità aperta tra la folta schiera di occultisti e parapsicologi membri dell’Ordine, e desideroso di appurare la vera natura della misteriosa associazione, Vincent Simpson decide di contattare telefonicamente gli amici Blake e Freeman, chiedendo loro di prendere parte ai festeggiamenti natalizi presso la sede dell’Ordine Ermetico del Crepuscolo d’Argento, a Boston.
Nel frattempo, nella città stregata di Arkham, Simpson incrocia il giornalista Mark Hartman fuori dalla sede del quotidiano per cui entrambi lavorano, l’*Arkham Advertiser*. Vincent ignora che anche il collega sarà presto invischiato nelle perverse trame dei culti blasfemi combattuti da Simpson e compagni e che anch’egli sarà costretto ad una lotta disperata contro gli esseri primevi che congiurano per riappropriarsi del pianeta.
24 dicembre 1924, mercoledì – 25 dicembre 1924, giovedì
Ernest Hoover, accettato l’invito rivoltogli da John Scott, si reca nuovamente presso la sede del club, attraversando una Boston illuminata e festosa, dalle vetrine colme di balocchi e decorazioni, ma ricoperta da una triste coltre di neve simile ad un bianco sudario… e nel momento stesso in cui Hoover varca la soglia del bizzarro edificio che ospita la loggia, nella sua anima s’insinua lo spiacevole presagio che la sua vita stia per cambiare per sempre, senza che egli possa fare nulla per evitarlo…
Nel confortevole e sottilmente inquietante salone principale, Hoover fa la conoscenza di alcuni degli invitati e così avviene per Blake, Freeman e Simpson, giunti a loro volta sul posto. Freeman, consapevole del rischio che corre nel rimettere piede a Boston dopo l’uccisione di Kincaid, è però sopraffatto dal desiderio di lottare per la propria salvezza e per dimostrare la colpevolezza dell’uomo che uccise anni prima, riprendendo al contempo il controllo del proprio destino ed accettando i rischi che la ricerca della giustizia spesso comporta.
Esauriti i convenevoli, la cena ha inizio. Tavoli imbanditi attendono i convitati, che hanno modo di conversare amabilmente fra loro.
Simpson siede in compagnia dell’ispettore Blake e di Freeman, il quale è ben attento a non rivelare molto di sé, tanto meno quale sia il suo vero nome. Seduti ad un tavolo accanto a quello dei tre amici si trovano un giovane biondo dagli occhi verdi e malinconici, un uomo dall’aria dura ed un grasso signore sui quaranta che indossa un paio di occhiali tondi. Un giovane cameriere dall’aria nervosa serve alcune delle portate. Blake, Freeman e Simpson ignorano che questi quattro eterogenei personaggi stiano a loro volta portando avanti la propria personale crociata contro le entità e gli adepti dei Miti di Cthulhu, combattendo un’aspra guerra per opporsi alle esecrande mire dell’Ordine.
Durante la cena i tre investigatori hanno l’occasione di conoscere gli iniziati Kenneth Sterling, Robert Long e James Clark, nonché il dottor Edward Call. Fra i presenti vi sono anche un certo Annibal Kraig, ricco playboy sfaccendato, Sir William Audrey, ed il sindaco di Arkham in persona. Figurano ovviamente Carl Stanford ed il Gran Maestro John Scott, accompagnati dal massiccio gorilla Max Reed.
Ad un altro tavolo è seduta una donna che piange, in compagnia di tre persone. Blake, Freeman e Simpson la notano senza poter fare a meno di domandarsi inquieti quale sia la causa del suo sommesso singhiozzare, mentre Hoover riconosce nel quartetto i volti delle persone che si trovavano alla Rosa Purpurea tre giorni prima.
Durante la serata Hoover ha modo di entrare per la prima volta in contatto con Blake, Freeman e Simpson, i tre uomini che intraprenderanno in sua compagnia una delle più pericolose imprese della loro vita. I tre veterani si convincono che Hoover potrebbe essere un valido elemento per il gruppo e scoprono che il parapsicologo è tra l’altro un ottimo amico del noto scrittore e studioso di culti eterodossi Jackson Elias, le cui tracce si sono perse mentre indagava sulla sfortunata spedizione Carlyle, data per spacciata nel 1919. Le basi per l’imminente annessione di Hoover al gruppo investigativo sono ormai gettate.
A cena conclusa, mentre gli affiliati all’Ordine e i loro ospiti si intrattengono in conversazioni filosofiche, fumando sigari di ottima qualità, Blake, Freeman, Hoover e Simpson scoprono un biglietto da visita scivolato a terra dalla tasca del cappotto di Sir William Audrey e lo raccolgono furtivamente. Sul biglietto è scritto il nome di tale Samuel Harbogast.
Al termine della serata, Blake, Freeman e Simpson si congedano, con la promessa di restare in contatto con Ernest Hoover, mentre il parapsicologo, prima di organizzare il ritorno a New York, segue con discrezione la sfortunata ragazza piangente e i suoi tre accompagnatori.
Il pedinamento conduce nuovamente Hoover presso “La Rosa Purpurea”, dove egli decide infine di presentarsi ai quattro, ricorrendo alla scusa di averli notati presso la sede dell’Ordine del Crepuscolo d’Argento e di essere interessato alla loro opinione in merito alla loggia.
Per invogliare i quattro a sbottonarsi, Hoover dichiara di nutrire dei sospetti sul conto di alcuni degli affiliati all’Ordine, ed in particolare su Sir Audrey, sperando di ottenere così la fiducia dei suoi interlocutori. Dopo alcune esitazioni la ragazza piangente, che si presenta come Jenny Robertson, racconta la sua tragica storia al parapsicologo e alcuni dei suoi accompagnatori si lasciano andare a loro volta ad inquietanti rivelazioni.
È così che Hoover comprende che i quattro devono aver scoperto qualcosa di troppo; qualcosa di talmente sinistro e pericoloso da convincerli a lasciare Boston la notte stessa, cercando un’improbabile via di fuga da orrori implacabili e famelici.
Mettendo in correlazione le recenti rivelazioni con quanto udito in precedenza, Hoover capisce qualcosa in più sul conto dei quattro sfortunati.
La cantante si chiama Dana Barrett ed Ernest si stupisce nel pensare con inquietudine alla sua voce suadente, che l’ha attratto alla Rosa Purpurea la sera dell’incontro con John Scott, come quella di una sirena foriera di sventure.
Il sassofonista è Moses Eisley, detto “Mos” un personaggio dall’aria trascurata tipica di molti artisti. Gli altri due sembrano avere poco in comune con i due musicisti, essendo Jenny una studentessa, e l’altro una sorta di antiquario di nome Andreas Kristensen, giunto a Boston con l’incarico di rintracciare un piccolo scrigno o una scatola di un qualche genere per un committente di nome Robert Long, a sua volta affiliato alla loggia.
Jenny rivela inoltre di come il suo fidanzato Arthur Keith, membro dell’Ordine del Crepuscolo d’Argento, abbia ultimamente manifestato comportamenti perversi e criminali.
La donna e i suoi tre amici confermano di essere stati convinti ad unirsi all’Ordine da Sir William Audrey, che ha promesso loro la chiave per la realizzazione dei propri sogni nel caso in cui lo appoggino nel “diverbio” che coinvolge il nobiluomo e Kenneth Sterling, braccio destro di Carl Stanford.

Sconvolti e giunti a temere per le proprie vite, i quattro pianificano di scomparire finché le acque non si saranno calmate. Non tutti hanno il coraggio e la forza di affrontare le minacce dei Miti di Cthulhu e ingenuamente alcuni cercano la fuga, non sapendo che il culto li braccherà ovunque essi si rintanino fino alla fine dei loro giorni.
28 dicembre 1924, domenica
Nel pomeriggio, Blake riceve la visita di un misterioso individuo che si presenta come l’investigatore privato Annibal Kraig. Blake ricorda di averlo conosciuto giorni prima, durante la cena presso l’Ordine del Crepuscolo d’Argento, come un semplice playboy annoiato.
Kraig sostiene di essere stato testimone di orrende nefandezze e di comunioni sacrificali officiate tra le mura della sede dell’Ordine e di essere stato assunto da un membro della loggia di origini nobili, ovvero Sir William Audrey.
Annibal racconta all’ispettore di essersi infiltrato nelle maglie dell’Ordine Ermetico in modo da poter spiare le mosse di Stanford e del suo braccio destro Kenneth Sterling per conto del ricco gentiluomo che lo paga.
Secondo le inquietanti teorie di Kraig, Audrey avrebbe intenzione di usare il lavoro dell’investigatore per diffondere notizie sulla reale natura del club, in modo da incastrare il suo rivale Carl Stanford, vera guida della setta, che agisce nell’ombra coperto da John Scott. Kraig ritiene però di dover sospettare anche di Audrey, avendo scoperto sinistre prove a suo carico; prove che probabilmente Audrey non si aspettava fossero portate alla luce tanto facilmente. Forse il piano di Sir William potrebbe comprendere l’eliminazione di Kraig, una volta ottenuto ciò che gli serve per incastrare Stanford ed i cultisti fedeli alla causa di quest’ultimo.
Giunto ad un ulteriore chiarimento con Kraig, Blake scopre che il nome è fasullo quanto la sua veste di ricco playboy sfaccendato. Il vero nome di Annibal Kraig è Samuel Harbogast, e ciò spiegherebbe il biglietto caduto dalla tasca di Audrey la sera della cena alla loggia.
Samuel decide di rivelare tutto ciò che sa a Blake, vedendo in lui l’unico potenziale alleato per uscire da una situazione che ormai da troppo tempo ha iniziato a scottare.
Harbogast è in possesso di importanti informazioni riguardanti persone coinvolte anche solo marginalmente nelle trame di Audrey e Stanford, sia in qualità di adepti ed alleati, sia come potenziali avversari del culto esecrando che gli iniziati della Loggia sembrano aver abbracciato. Uno scisma interno all’Ordine pare essere prossimo, ma indipendentemente dalla fazione che ne uscirebbe vincitrice, Harbogast ritiene necessaria la distruzione della congrega e dei suoi perversi affiliati.
INSERIRE NPX3 – “LA DICHIARAZIONE DI SAMUEL HARBOGAST”
29 dicembre 1924, lunedì
Hoover, una volta raggiunta New York, dove ha da sbrigare alcuni urgenti affari, rivela telefonicamente a Blake, Freeman e Simpson ciò che sa a proposito di Jenny Robertson e dei suoi amici, nel caso in cui i percorsi degli investigatori e del bizzarro e sfortunato quartetto dovessero incrociarsi nuovamente per volere del fato.
30 dicembre 1924, martedì – 31 dicembre 1924, mercoledì
La sede dell’Ordine Ermetico del Crepuscolo d’Argento è data misteriosamente alle fiamme durante la notte.
31 dicembre 1924, mercoledì
Blake, Freeman, Hoover e Simpson si riuniscono presso l’abitazione dell’ispettore Blake a Providence, sollecitati da Ernest che, dimentico degli affari in ballo e piuttosto in ansia, ritiene urgente una riunione.
Ernest mostra ai suoi compagni un telegramma ricevuto recentemente dall’amico Jackson Elias, il quale richiede con impellenza l’ausilio di un gruppo investigativo per ragioni non del tutto chiare. Hoover racconta agli altri ciò che sa del suo amico e si dice preoccupato per la sua sorte e la sua insolita richiesta. Ernest spiega che, per un certo periodo, il bizzarro scrittore ha intrattenuto rapporti epistolari con lui. I due sono diventati buoni amici, anche se Elias non è mai stato tipo da trattenersi troppo a lungo nello stesso luogo. Elias è famoso per una serie di studi su culti misteriosi e, più in generale, sull’occulto; al tempo stesso è affascinato dai fenomeni paranormali ed è uno scettico testardo. Gli piace scrivere di culti estinti, i più bizzarri e sanguinari che riesce a scoprire: non si spaventa facilmente ed è molto prosaico e con i piedi per terra. L’ultimo argomento delle indagini di Elias riguarda la spedizione Carlyle, organizzata dall’omonimo playboy e scomparsa alcuni anni or sono, come molti ricordano, nel cuore dell’Africa. I quattro amici decidono di raccogliere notizie sulla spedizione e di tenersi pronti ad ulteriori contatti da parte di Elias.
INSERIRE NP1 – “CIÒ CHE SAI DEL TUO AMICO JACKSON ELIAS”/NP2 – TELEGRAMMA DI JACKSON ELIAS”
Blake e Freeman, spinti dalle sinistre rivelazioni dell’enigmatico Samuel Harbogast, decidono di recarsi in sua compagnia nei pressi di ciò che resta della loggia di Scott, Stanford e soci, dopo essersi consultati con Hoover e Simpson. Il parapsicologo torna momentaneamente a New York, con la promessa di tenere informati gli altri sugli sviluppi del caso Elias, mentre Vincent Simpson si prodiga per raccogliere informazioni sulla spedizione Carlyle.
Giunti presso le macerie incenerite della loggia, l’unica cosa che Blake, Freeman e Harbogast riescono a scoprire è un’enorme quantità di cadaveri, molti dei quali carbonizzati e in attesa di essere identificati, operazione alquanto difficoltosa viste le macabre condizioni dei corpi. Gli ispettori della polizia di Boston che si occupano del caso non hanno in mano nessuna pista valida, come Blake può facilmente intuire dopo una breve chiacchierata con loro. Molte salme hanno ancora addosso lembi bruciacchiati di quelle che sembrano tuniche e paramenti religiosi. Scott e Stanford paiono essere tuttora latitanti, sempre ammesso che non siano periti tra le fiamme.
Ma il male è duro a morire, come Blake e soci hanno imparato a loro spese, e spesso neanche la morte basta a sedare la perversa volontà di esseri indegni di venire chiamati umani.
1 gennaio 1925, giovedì – 13 gennaio 1925, martedì
Grazie ai numerosi agganci dovuti alla propria professione e all’aiuto del collega William Johnson, che si cura della cronaca rosa per l’Arkham Advertiser, Vincent Simpson mette le mani su numerosi indizi mischiati ai pettegolezzi riguardanti la spedizione Carlyle, oggetto delle indagini di Jackson Elias. Un corrispondente del New York Pillar-Riposte, Luke Barrymore, amico di Vincent, fa in modo di inviargli per posta una nutrita serie di ritagli del prestigioso quotidiano risalenti all’epoca della spedizione del noto playboy. Altre notizie sui membri della spedizione sono desumibili dai necrologi e da altre testate giornalistiche. Simpson passa inoltre qualche giorno ospite di Hoover a New York e visita gli archivi del Pillar-Riposte per svolgere ricerche più approfondite, mettendo le mani su alcune preziose informazioni. Nel frattempo anche l’ispettore Blake e Freeman si spostano a New York, alloggiando presso un albergo non distante dall’appartamento di Hoover.
INSERIRE NP3 – NP10 – RITAGLI DI GIORNALE SCOVATI DA SIMPSON
15 gennaio 1925, giovedì
Alle ore 16.00, Hoover riceve un’inquietante telefonata da Elias, il quale fissa un appuntamento con il gruppo investigativo alle 20.00, presso la camera 410 del Chelsea Hotel di New York. Hoover ha la netta sensazione che l’amico sia strano e nervoso, forse addirittura spaventato: un comportamento assai insolito per lo scrittore, per lo meno a giudicare da come Ernest lo conosce. Elias non dà altre informazioni per telefono e, quando Hoover fa per insistere, riaggancia la cornetta. Allarmato, Hoover chiama il Chelsea, ma nessuno risponde dalla camera 410: evidentemente Elias è uscito con una certa fretta…
Quando Hoover contatta gli amici Blake, Freeman e Simpson, i tre avvertono una certa tensione nell’udire il resoconto dello strano comportamento dello scrittore e tutti sono ansiosi di sapere perché mai il valente studioso necessiti con tanta urgenza del loro aiuto. Gli investigatori decidono quindi di mettersi immediatamente in moto per raggiungere il prima possibile l’amico parapsicologo e recarsi con lui all’appuntamento con lo scrittore.